Si è concluso ieri il vertice del G7 a Taormina tra i sette Leader. Quattro i temi principali nel programma che i Capi di Stato e di governo hanno affrontato nelle giornate di venerdì 26 e sabato 27 maggio: terrorismo, immigrazione, clima e commercio internazionale.
Sono stati due giorni intensi quelli appena trascorsi a Taormina dove si sono riuniti i Capi di Stato e di Governo che hanno affrontato il vertice più impegnativo degli ultimi anni; ad accogliere gli ospiti del 43° vertice nel Teatro greco di Taormina è stato il Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni che ha affermato nel suo discorso di apertura del vertice “la straordinaria storia e bellezza che ci circonda, la realtà di Taormina, della Sicilia, dell’Italia porterà un contributo molto importante ai leader del G7”.
Tanti sono stati i temi affrontati dai grandi Leader sui quali hanno confermato il loro impegno; in particolare quattro sono stati i temi principali: immigrazione, terrorismo, clima e commercio internazionale.
Terrorismo. Nella dichiarazione finale i leader del G7 scrivono “combatteremo l’abuso di internet da parte dei terroristi.” Difatti, pur essendo una delle principali conquiste delle ultime decadi, internet ha dimostrato di essere un potente strumento per scopi terroristici, contro il quale è necessario aumentare gli sforzi ed impegnarsi ad un approccio collettivo per gestire e controllare i rischi derivanti dai Foreign Fighters. “Spingeremo sulle risorse per costruire una capacità dei paesi di transito di gestire il fenomeno per controllare la minaccia dei loro spostamenti e rientri, in particolare nei luoghi di origine” scrivono i leader del G7 ponendo particolare attenzione nei confronti delle categorie più vulnerabili come le donne e i bambini. Sul tema del terrorismo è stato raggiunto il risultato più importante in quanto “la dichiarazione sancisce l’unità dei maggiori paesi del mondo libero contro il terrorismo in risposta anche al recente attentato di Manchester” ha spiegato il Premier Gentiloni.
Immigrazione. I leader del G7, pur riaffermando i diritti umani dei migranti e dei rifugiati, sostengono e riaffermano i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e stabilire politiche che vadano nell’ottica della sicurezza nazionale. Infine ribadiscono “la necessità di sostenere i rifugiati il più vicino possibile ai loro paesi di origine, in modo che siano in grado di tornare” e “di creare partnership per aiutare i paesi a creare le condizioni all’interno dei loro stessi confini per risolvere le cause delle migrazioni.”
Clima. Se per i temi precedenti i leader non hanno avuto accese discussioni, lo stesso non è stato per gli Accordi di Parigi. Per la Cancelliera Merkel è stata una discussione non soddisfacente. E’ stato confermato, infatti, lo schema dei 6 contro 1, ovvero dei 6 Paesi, che hanno riaffermato il proprio impegno ad applicare rapidamente l’accordo, contro gli Usa che, secondo la linea da sempre sostenuta da Trump, stanno rivedendo le politiche sui cambiamenti climatici e non sono nelle condizioni di unirsi agli altri partner sugli Accordi di Parigi, riservandosi di decidere la prossima settimana. Il Presidente francese Macron parla di una “soluzione non ideale” mentre il Premier Gentiloni dice “non arretriamo di un centimetro ma speriamo decidano presto e bene. Gli abbiamo dato tutti gli elementi, anche quelli di business come la green economy, per prendere la decisione giusta”, dichiarando che “almeno c’è stata una discussione aperta e vera, non come nei soliti G7 precotti.”
Commercio internazionale. Un passo in avanti rispetto al passato è stato fatto sugli accordi sul commercio. I 7 leader, Trump compreso, hanno dichiarato il proprio impegno alla lotta al protezionismo, sottolineando che il commercio e gli investimenti, motori della crescita e della creazione di posti di lavoro, oltre che liberi, devono essere equi e reciprocamente vantaggiosi.
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