I riflettori del governo sul fentanyl come droga d’uso


Lo scorso marzo, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha annunciato che il governo italiano intende avviare un piano di prevenzione sul fentanyl: un oppioide che, se usato per scopi diversi da quello originario, può portare ad effetti devastanti sull’essere umano. L’obiettivo del governo è prevenirne l’uso come droga soprattutto da parte dei giovani ed evitare che questa arrivi nelle mani della criminalità organizzata.


Dal legale all’illecito            
Il fentanyl nasce come farmaco e viene usato in medicina nella terapia del dolore. La persona che lo assume, per ragioni diverse da quelle sanitarie, potrebbe incorrere in effetti che vanno dalla depressione respiratoria all’arresto cardiaco e non è scontato che il naloxone, antidoto del farmaco, abbia successo.
Nel corso del tempo, il fentanyl ha trovato spazio nel mercato illecito degli stupefacenti, diffondendosi in particolar modo negli Stati Uniti dove ha causato numerose vittime per overdose ed arresti per spaccio. Sono sufficienti circa 2 milligrammi di sostanza per uccidere una persona: un quantitativo minimo ma letale.

Gli Stati Uniti riconoscono il Messico come attore principale nella produzione ed esportazione del fentanyl mentre accusano la Cina di fornire i così detti “precursori”, gli elementi chimici che consentono di produrre le sostanze. In una recente intervista, il presidente Obrador ha ammesso che parte della produzione del fentanyl avvenga nel territorio messicano (ipotesi sino allo scorso anno respinta dallo stesso) evidenziando però che il consumo non sia elevato come negli Stati Uniti.
Le bande criminali solitamente non immettono sul mercato droghe pure ma le miscelano con altre, alterandone la composizione e di conseguenza, gli effetti sull’organismo. Negli Stati Uniti sono diverse le storie di persone decedute dopo aver assunto pillole miscelate all’ossicodone (anche questo usato nel trattamento del dolore).

Oggi, i canali social rappresentano uno degli strumenti con cui gli spacciatori instaurano un contatto con i consumatori. Un’indagine della polizia antidroga americana ha evidenziato come la richiesta delle sostanze avvenga usando una comunicazione in codice (con emoji inviate tramite chat) mentre la vendita avverrebbe via posta o di persona. Negli Stati Uniti, i familiari delle vittime hanno condannato la facilità con cui si riesce a reperire droga online puntando il dito contro i social, accusati di essere un mercato digitale illecito. Il popolare Snapchat ha fatto sapere di impegnarsi nel contrasto alle sostanze stupefacenti in rete, bloccando gli utenti sospetti e diffondendo messaggi informativi.
Le bande criminali spostano la droga attraverso vie diverse e il confine tra gli Stati Uniti e Messico è uno dei più minacciati ma allo stesso tempo, controllati. Ogni giorno infatti, gli agenti federali cercano droga nascosta nei veicoli in transito. Il confine viene fatto attraversare dai così detti “corrieri” (persone insospettabili) pagati per portare il carico a destinazione per un ammontare di migliaia se non milioni di dollari. Le bande interessate al fentanyl inoltre potrebbero intercettare la merce lecita sottraendola oppure corrompendo i soggetti ai quali viene affidata. La situazione resta tesa in Messico, dove continua lo spostamento della droga dal paese verso gli Stati Uniti, considerato il mercato di riferimento dei così detti “cartelli”.

La corsa alla Casa Bianca passa (anche) dal fentanyl

Fu l’amministrazione Trump a definire la crisi degli oppioidi “un’emergenza nazionale per la salute pubblica”, dichiarando aperta battaglia agli spacciatori e ai produttori di sostanze illecite come il fentanyl, responsabile di un elevato numero di morti per overdose. L’ex presidente repubblicano riuscì a trovare un’intesa con la Cina, accusata di essere la principale fornitrice dei precursori chimici e dei macchinari per la realizzazione delle pillole.

In vista delle elezioni di novembre, Joe Biden e Donald Trump sono tornati a parlare del fentanyl, accusandosi a vicenda su quanto fatto in passato e sulle intenzioni future. Trump ha rivendicato il calo delle morti per overdose registrato durante il suo mandato, accusando Biden di averlo vanificato. Se da una parte il candidato repubblicano promette di fornire un’assistenza a livello federale a tutti coloro che combattono una dipendenza, dall’altra, Joe Biden intende rafforzare i controlli sul servizio postale, canale che gli spacciatori usano per spedire la merce illecita.

Oggi è possibile acquistare sostanze stupefacenti via social oppure accedendo al “dark web”: uno spazio che per la sua segretezza ha costituito sia un terreno fertile per le attività criminali, che “un’ancora di salvezza per chi vive sotto un regime oppressivo, che blocca la navigazione in rete e punisce i dissidenti politici” (A. Kumar, E. Rosenbach, The TruthAbout The Dark Web, 2019). Nonostante nel 2013 la “Silk Road” (vetrina del dark web in cui era possibile acquistare e vendere materiale indicibile tra cui anche le sostanze stupefacenti) chiuda i battenti, oggi, alcuni mercati illeciti sembrerebbero ancora operativi.

Di recente, Joe Biden ha incontrato in bilaterali separati Xi Jinping e Obrador con i quali ha discusso anche del fentanyl. Il presidente americano ha giudicato costruttivo l’incontro con Xi Jinping e la Cina sembrerebbe disposta ad intervenire sull’esportazione dei precursori chimici e i macchinari usati per produrre le pillole. Obrador invece ha riconosciuto lo spostamento della droga dal Messico agli Stati Uniti, sottolineando però che non intende instaurare un dialogo con le bande criminali.

Considerazioni
Il dialogo degli Stati Uniti con la Cina ed il Messico si interseca ad altre questioni.Da una parte, durante il discorso di fine anno, il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato la volontà da parte della Cina di riunificare Taiwan, minacciando la stabilità dell’isola e il legame di quest’ultimacon gli Stati Uniti. Dall’altra, Joe Biden e Donald Trump continuano a distanza il dibattito sull’immigrazione al confine con il Messico, che potrebbe far muovere la bilancia delle preferenze in vista delle elezioni di novembre.

In Italia, il sottosegretario Mantovano ha evidenziato che non vi sarebbe una diffusione di questa droga come negli Stati Uniti ma che “non esistendo frontiere invalicabili (visibili e invisibili) è bene non trovarsi scoperti”.  Alla luce dell’esperienza americana e ad una possibile diffusione del fentanyl nel nostro paese come droga d’uso, il governo italiano intende agire in maniera preventiva su più fronti: rafforzando i controlli dove il farmaco transita (aziende farmaceutiche ed ospedali) e nei luoghi sensibili come porti ed aeroporti, laddove vi siano sospetti.

In ultimo, alle  famiglie e alle scuole è affidato il compito di fornire un ulteriore attività di prevenzione, per mettere in guardia i giovani che, spinti dall’entusiasmo del nuovo ed ignari delle conseguenze, potrebbero perdere la cosa che hanno di più caro: la vita.

Monica Mei

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