Il 12 ottobre è stato approvato, dopo tre voti di fiducia e non senza difficoltà, dalla Camera dei Deputati il Rosatellum bis, anche detto Rosatellum 2.0, ovvero la nuova legge elettorale italiana. Non resta quindi che attendere il voto del Senato per scoprire l’esito definitivo.
Il Rosatellum Bis è la nuova legge elettorale italiana approvata dalla Camera con 375 voti favorevoli e 215 voti contrari. Mentre i franchi tiratori, da cui si temeva il peggio, sono stati solamente 35. È stata approvata dopo tre voti di fiducia, di cui uno a scrutinio segreto. L’ultimo voto è stato difatti il più temuto dai contraenti della legge elettorale. A favore della nuova legge si sono espressi quasi tutti i gruppi politici di maggioranza mentre i voti contrari sono pervenuti da MPD, Sinistra Italiana, Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle.
Cosa prevede. La nuova legge elettorale, che prende il nome dall’ideatore Rosato, il quale, in un’intervista ha espresso “grande soddisfazione per una legge scritta con la forte volontà del Pd ma con una maggioranza larga”, è basata su un sistema elettorale misto tra proporzionale e maggioritario. Ovvero il 36% dei seggi verrà assegnato attraverso il modello maggioritario mentre il restante 64% dei seggi verrà assegnato attraverso il modello proporzionale.
Nello specifico, per quanto riguarda la Camera il sistema maggioritario prevede che 231 seggi vengano assegnati tramite i collegi uninominali nei quali vince il candidato che ha ricevuto più voti. Mentre gli altri seggi vengono assegnati secondo il sistema proporzionale attraverso i collegi plurinominali, costituiti di norma dall’aggregazione del territorio di collegi uninominali contigui e tali che a ciascuno di essi sia assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore ad otto. Saranno invece 12 i seggi previsti per le circoscrizione estere.
Per quanto riguarda il Senato invece, il sistema maggioritario prevede che 102 voti vengano assegnati tramite i collegi uninominali mentre i restanti 207 vengono assegnati, secondo il modello proporzionale, attraverso collegi plurinominali. Alle circoscrizione estere verranno attribuiti 6 seggi.
La legge prevede, inoltre, una soglia di sbarramento del 3% dei voti su base nazionale, mentre nel caso in cui i partiti si siano alleati in una coalizione la soglia di sbarramento si alza al 10% dei voti su base nazionale.
Nel complesso delle candidature presentate da ogni lista o coalizione di liste sia nei collegi uninominali sia nei collegi plurinominali si prevede inoltre che nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60%.
La dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l’attribuzione dei seggi nei collegi plurinominali, inoltre, deve essere sottoscritta, diversamente da quanto precedentemente previsto, da almeno 1500 elettori e da non più di 2000 elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nel medesimo collegio plurinominale.
L’ultima novità riguarda anche le schede elettorali sulle quali la nuova legge ha previsto l’apposizione di un numero progressivo prima che l’elettore entri nella cabina per esprimere la propria preferenza. Ciò al fine di evitare lo scambio di schede prestampate. Non sarà previsto, inoltre, il voto disgiunto, come avveniva invece con Mattarellum in cui l’elettore aveva due schede, una per l’uninominale e l’altra per il proporzionale.
In sintesi queste sono le novità apportate dalla nuova legge elettorale, non resta quindi che aspettare il passaggio del testo al Senato dove la vittoria dei Sì non è peraltro data per scontata.
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