Una storiografia delle principali pandemie mondiali

Le pandemie, in quanto epidemie, la cui caratteristica fondamentale è la loro diffusione su larga scala in varie aree geografiche del pianeta, sono cicliche e tendono a causare innumerevoli vittime e migliaia di persone infettate. Quali sono le principali pandemie registrate dalla storiografia universale?


   È in corso il Coronavirus, una pandemia che all’inizio sembrava una banale influenza ed invece si è rivelato un virus abbastanza letale. Mentre alcuni paesi, soprattutto in Europa, si ritenevano immuni al virus originatosi in Cina a metà dicembre 2019, i dati disponibili rivelano che il Covid-19 è presente anche nei paesi dell’UE. In Italia, ad esempio, secondo i dati del Ministero della Salute si sono verificati in totale 7375 casi di cui 6387 persone positive, 366 decedute e 622 guarite.

   Di seguito, invece, si riportano i dati diffusi del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC):

   Questa diffusione ormai ci indica che siamo davanti ad un problema di pandemia globale giacché, oltre al territorio dell’Unione Europea, il Coronavirus si espande veloce anche negli USA, in Sud Corea, in Giappone ed in alcuni paesi africani quale l’Algeria, il Senegal e la Nigeria. Tuttavia, per quanto pericoloso possa sembrare il coronavirus per la generazione Y, la storia ci riporta tanti altri casi di pandemia che si sono verificati lungo la storia e di qui ne elenchiamo quelle più letali. 

   Secondo i dati della History, la peste di Giustiniano del 541 d.C. si diffuse nell’Impero Bizantino fino in Palestina e altre zone confinanti. Tale pandemia è durata per oltre due secoli uccidendo più di 50 milioni di persone, ovvero il 26% della popolazione mondiale.

   Già nel Medioevo si registrarono ancora molte più pandemie di quelle registrate nell’antichità e tra queste figurano la lebbra dell’XI secolo con il numero delle vittime non identificato, dato che si credeva – come per tante altre pandemia di allora – che era una maledizione divina. Ciò mentre nel XIV secolo si ebbe la peste bubbonica che venendo eventualmente dall’Asia via canale di Messina uccise circa 2/3 della popolazione mondiale.

   Secondo Korin Miller, la grande peste di Londra, del 1666, avrebbe a sua volta ucciso circa 20 percento della popolazione di Londra, nello stesso momento in cui la peste bubbonica faceva ancora vittime tra gli europei e non, se si considera che con l’espansionismo europeo del XV secolo molti europei portavano i virus contagiosi nei nuovi luoghi di arrivo sia in America che in Africa. Secondo History, circa 90 percento della popolazione del nord e sud America sarebbe morta con la cosiddetta Columbian Exchange.

   Nonostante le migliorie registrate nel sistema sanitario mondiale ed europeo dopo la rivoluzione industriale, dal 1918-1919, l’influenza spagnola, derivata dal virus H1N1 (di origine sconosciuta, ma così designata perchè le autorità spagnole furono le prime a notificarne i casi) avrebbe infettato  1/3 della popolazione mondiale (500 milione di persone), e ucciso tra i 50 e 100 milioni di persone.

   Da allora fino al 2009, si registrarono altre pandemie mondiali di influenza provocata da virus H2N2, tra queste l’influenza del 1957-1958 con circa 1,1 milioni di vittime in Hong Kong, Cina, Stati Uniti, Singapore, Regno Unito e altri paesi. Già nel 2009, esplose negli Stati Uniti l’influenza H1N1 con più di 60 milioni di casi, tra cui 13 mila morti negli USA e nel mondo.

   Una caratteristica comune di queste pandemie è che la loro origine derivi dalla trasmissione del virus da parte di vari animali agli uomini, oppure dalla scarsa igiene personale e comunitaria, nonchè dal deficiente sistema sanitario del momento.

   Nonostante la storiografia di queste stesse pandemie sembra rivelare alti tassi di mortalità tra vari gruppi di età delle persone di tutto il mondo, i governi e le società coinvolte hanno sempre dimostrato coraggio nell’affrontarle e nel trovare le soluzioni adatte sia con la produzione del vaccino che con  misure di contenimento efficaci.

   Tutto sommato, rispetto al passato, oggi la scienza è molto evoluta, gli standard di vita sono molto migliorati e i sistemi sanitari di ogni paese meglio attrezzati per combattere e sconfiggere i virus pandemici e salvare l’umanità. Dunque il coronavirus sarà anch’esso sconfitto prima o poi e la vita delle persone, famiglie, imprese e nazioni riprenderà il suo corso storico.

Issau Agostinho

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